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Ahmed Zewail, premio nobel per la Chimica - (pdf)
Zewail: passione innata per la ricerca - (pdf) Fotografare l'invisibile - (pdf) |
GIORDANO NEMORARIO Brano tratto da "Umberto Forti, STORIA DELLA SCIENZA, 2, dall'Oglio editore, 1968, pp 271-277"
Dal secolo XIII, forse anche in parte dal precedente, è giunto fino a noi un vasto corpus di scritti scientifici e tecnici,
conservati in varie biblioteche (Firenze, Parigi, Roma, Oxford, Milano, Erfurt,...). Le prime edizioni a stampa - non complete,
e non sempre corrispondenti all'originale - furono quella del matematico Pietro Appiano (Norimberga 1533 ), e un'altra (Venezia
1565) per la quale si utilizzarono manoscritti appartenenti a Nicolò Tartaglia ( circa 1505- l557), il quale li aveva preparati per la pubblicazione. Questi vari scritti - anche le edizioni di Norimberga e di Venezia sono molto diverse - erano tradizionalmente attribuiti a Giordano Nemorario, la cui biografia ci è sconosciuta. Nella edizione di Venezia - incontriamo la dimostrazione di quella legge dell'equilibrio di un corpo appoggiato su di un piano inclinato, che oggi è¨ nota ad ogni studente di scuola media. Tartaglia stesso l'aveva già pubblicata, senza ricordarne l'autore, nei suoi Quesiti et inventioni diverse (1546), e Galileo darà poi una dimostrazione diversa, fondata sul pnncipio della leva angolare. Anni addietro, tutto si faceva risalire a Galileo o, al massimo, a Leonardo da Vinci. Vediamo invece che - a parte lo Stevino, di cui diremo oltre - le cose stanno diversamente, e che i meriti di Giordano sono veramente grandi se si tien conto dell'epoca in cui visse. Risalendo infatti ai manoscritti originali, troviamo, fra i piu antichi e notevoli: un Elementa super demonstrationem ponderum, che potrebbe risalire al secolo XII ; il Liber de Ponderibus (quello edito da Pietro Appiano), ed infine il Liber Jordani de Nemore de ratione ponderis, opera posteriore, ma appartenente sempre allo stesso secolo. Su questa fu condotta l'edizione di Venezia, ed essa rappresenta una fase di ricerca tanto piu evoluta, che P. Duhem (1) la riteneva (ma questa iptesi non è¨ accolta da studiosi dei nostri giorni) opera di un autore distinto da Giordano; in mancanza di una qualificazione piu precisa, egli lo denomina precursore di Leonardo. Giordano visse, probabilmente, durante i primi deceni del secolo XIII, forse anche in epoca precedente. Boncompagni ed altri sostengono che egli debba identificarsi con Giordano di Sassonia, generale dei domenicani nel 1222, morto nel 1237. Egli nacque presso Warburg nelle foreste dell'Erzgebirge; onde il nomignolo di Nemorarius,lo straniero. Per contro Dhueme nota che vari manoscritti recano Jordanus de Nemore, e non Nemorarius: quest'ultimo appellativo sarebbe stato introdotto solo alla fine del secolo decimoquinto da Lefèvre d'Etaples, primo editore del trattato di aritmetica di Giordano. Ora poichè designazioni come " Jordanus de Nemore " sono molto comuni nell'epoca (Campanus de Novara, Alexandros de Villedieu) e il secondo nome, preceduto dalla preposizione, indica sempre il luogo di nascita, pare naturale ammettere questo significato anche per Jordanus de Nemore. Si dovrebbe concludere che Giordano nacque a Nemi, nei Castelli Romani o, come altri pensano, a Nemours. Probabilmente non tutte sue sono le opere di matematica che gli vengono attribuite (De Numeris datis, De triangulis, Algoritmus demonstratus, Opus numerorum, ecc...), alcune d'importanza notevole. Dubbio è¨ che egli abbia composto i trattati De Astrolabio e De Speculis, che pure vanno talvolta sotto il suo nome. La sua opera maggiore è¨ il Liber de ratione ponderis (Libro sulla teoria del peso ), nel quale si incontra il citato teorema sul piano inclinato, assieme ad altre importanti proposizioni di statica, e a questioni di evidente origine pratica - di scienza delle costruzioni, e di resistenza dei materiali - a cui si ispira Leonardo. Nei suoi Elementa super demonstrationem ponderum, Giordano rinvia ad un altro suo scritto ( che sembra debba corrispondere al suo trattato geometrico De Triangulis) avente per titolo Il Filotecnico: " Sicut declaratum est in Filotegni ". Il titolo dice che l'opera aveva carattere pratico, forse ad uso dei costruttori, e questo conferma una connessione fra i problemi tecnici dell'epoca e le investigazioni fisiche e matematiche di Giordano. è noto, del resto, che oltre ai manoscritti per uso scolastico, già fin dal secolo decimoterzo si raccoglievano spesso in volume vari trattatelli (di matematica, statica, prospettiva...) ad uso dei pratici. Le scarse notizie sulla persona di Giordano sono in stridente contrasto con l'influenza esercitata da lui sul suo secolo, e sui successivi: gli elementi di aritmetica e di statica del Nemorario furono opere fondamentali per quei tempi, diffusissime in gran parte d'Europa; e fino nel secolo decimosesto gli autori piu noti (Biagio da Parma, Leonardo, Regiomontano, Maurolico, Ferrari, Tartaglia, Cardano, Guidobaldo Del Monte, Benedetti, ecc.) citano gli scritti o le scoperte di Giordano. ![]() Senza soffermarci sui vari problemi e principi della meccanica del Nemorario ci limiteremo a ricordare solo quelli he concernono la gravitas secundum situs: " ...Quarta, secundum situm gravius esse, quanto in eodem situ minus obliquus est descensus ". " Quinta, obliquiorem autem descensum minus capere de directo in eadem quantitate ". Tanto piu la direzione dell'appoggio su cui è posto il corpo si avvicina alla verticale, tanto maggiore è la gravitas secundum situm, la detta componente del peso nella direzione della traiettoria che il corpo descriverebbe, se prendesse a muoversi. Cosi se si considera la sfera S posta una volta sul piano inclinato AB, un'altra su quello piu obliquo AC, si trova che la "gravitas secumdum situm" è maggiore su AB. (fig. 1) ![]() Ecco ad esempio una delle questioni caratteristiche trattate da Giordano: sia un corpo fissato in A all'estremo di un braccio di leva mobile intorno ad O. Si sposti (fig. 2) l'estremo libero A della leva successivamente nei punti B, C, tali che AB = BC e si considerino le proiezioni K, H dei punti B, C sul diametro verticale M N. Poiche K H < H 0, la caduta lungo C B ha una compo- nente verticale (vedi prop. V, prec. cit.)minore di quella relativa alla caduta lungo BA. La gravitas secundum situm risulta dal rapporto fra due lunghezze come HO, e BA. Per stabilire il concetto di tale gravità in un punto, Giordano giunse a suggerire la considerazione di un arco piccolissimo intorno al punto, ciò che fa pensare ad una veduta infinitesimale (oggi si definirebbe tale gravità come limite del rapporto fra il segmento e l'arco, allorche l'arco tende a zero). Talvolta Giordano confonde la componente del peso nella direzione della traiettoria (gravitas secundum situm) ![]() re, e ritiene che in una leva A F B di fulcro F (fig. 3) e tale che A F = HB, il peso A possa sollevare un peso uguale posto in E perche la gravitas secundum situm di A supera quella di B. La fig.4 mostra come il problema potesse sorgere nel tentativo di valutare a cosa equivale la spinta verticale di un grave costretto a muoversi secondo un arco di cerchio. E nonostante l'erronea soluzione fu problema importante perche naturalmente doveva sorgere da esso la nozione di momento.Ma proprio nel piu tardo Liber de ratione ponderis non solo viene dimostrato che i pesi A e B della fig.3 si fanno equilibrio, ma è stabilito anche il concetto di momento ( statico) di un grave girevole attorno ad un centro di rotazione. D'altra parte ![]() E'interessante notare che egli vi giunse partendo da un importante principio che già gli era servito per dimostrare la legge di equilibrio della leva e poi della leva angolare correggendo lo pseudo-Aristotele su questo punto. Nel nostro linguaggio, tale principio si può enunciare dicendo che la forza capace di elevare il peso p all'altezza h, può elevare np all'altezza h/n. Questo principio può dirsi il germe del principio dei lavori virtuali sviluppato poi da Leonardo, Guidobaldo, Galileo, Roberval, Descartes, Giovanni Bemoulli, fino a maturare nelle opere di Lagrange e di J. W. Gibbs. Come abbiamo accennato il problema della leva è¨ stato studiato anche dallo pseudo-Aristotele nei Problemi Meccanici. Partendo dal principio sopra accennato, Giordano dimostra che due pesi si fanno equilibrio, su piani diversa- ![]() All'opera di Giordano de Nemore si collegano anche le concezioni di statica di Leonardo, specie attraverso il Tractatus de ponderibus di Biagio Pelacani, opera derivata in gran parte da Giordano. Ed è noto che mentre da un lato Leonardo reca un impulso notevole alla statica, dall'altro alcune posizioni che talvolta gli furono attribuite sono da ascriversi a Giordano (e alla sua scuola). Torna all'indice |
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RUGGERO BOSKOVICH
Nasce a Ragusa (Croazia) nel 1711. Settimo figlio di un mercante bosniaco, ricco e ben conosciuto;
la madre, proveniva da una famiglia di mercanti, di origine bergamasca. Tra i suoi otto fratelli e sorelle, Maria si fece suora,
Bartolomeo gesuita a Roma, Ivan domenicano a Dubrovnik, Bozo e Pero ufficiali della Repubblica Dalmata, il secondo
anche poeta e traduttore.
(Testo estratto dall'articolo pubblicato sulla rivista dell' AIF, a cura di Antonio Gandolfi")Messo al Collegio gesuita di Ragusa, si distinse per la sua memoria e per le doti intuitive. Fu inviato a Roma, nel 1725, per diventare gesuita e durante il noviziato a S. Andrea delle Fratte al Quirinale studiò matematica e fisica distinguendosi tanto da essere incaricato di insegnare matematica al Collegio Romano. Trovò il tempo anche per suoi studi e ricerche, lesse l'Ottica e i Principia di Newton nel 1735, e pubblicò vari lavori, sulle macchie solari (1736), sul transito di Mercurio (1737), sulle aurore boreali (1738), sulla forma della Terra e sulle differenze nella gravità terrestre (1741) dove introduce metodi di minimizzazione da allora usati in statistica, sul telescopio (1738), sulle orbite dei pianeti (1740) e su problemi di trigonometria sferica. Nel 1740 anche se non aveva completato gli studi di teologia ebbe la cattedra di Matematica al Collegio Romano che tenne fino al 1760. Nel 1742 fu inserito in una commissione di esperti istituita dal Papa Benedetto XIV per mettere in sicurezza la cupola di S. Pietro, lesionata da cedimenti strutturali e suggerì di rinforzarla con cinque anelli di ferro. La sua proposta fu accettata ed attuata. Nel 1744 fu ordinato sacerdote e membro a pieno titolo della Compagnia di Gesù, ma continuò ad insegnare matematica . Nello stesso anno venne eletto membro dell'Accademia degli Arcadi. Nel 1745 pubblicò De Viribus Vivis, dove prova a cercare una via di mezzo tra la teoria della gravitazione di Newton e la teoria delle monadi di Leibniz e comincia a riflettere sulle forze. Fu incaricato dal Papa ad applicarsi alla misurazione del meridiano terrestre basandosi sulla esatta misurazione della distanza tra Roma e Rimini, insieme al gesuita inglese Christopher Maire. Inviò un saggio su Giove e Saturno per il Grand Prix dell'Accademia delle Scienze di Parigi del 1762 e anche se il premio andò a Eulero ebbe una menzione d'onore. Nel 1757 fu inviato a Vienna per risolvere una controversia tra il Granduca di Toscana Francesco di Lorena e la Repubblica di Lucca riguardo al possesso di corsi d'acqua di confine. Nel 1758 pubblicò a Vienna la prima edizione della sua opera più famosa Philosophiae Naturalis Theoria redacta ad unicam legem virium in natura existentium (Teoria della filosofia naturale derivata dall'unica legge di forza che esiste in natura) che contiene la sua teoria atomica e la sua teoria delle forze derivata dal principio di impenetrabilità dei corpi. Ipotizzò la presenza di una forza agente fra gli atomi, repulsiva a piccole distanze, e attrattiva a grandi distanze dove segue la legge di gravitazione newtoniana. Ebbe occasione di esercitare le sue capacità diplomatiche a Londra, dove incontrò vari scienziati tra cui Benjamin Franklin e fu eletto membro della Royal Society. Fu in viaggio, per missioni scientifiche, a Istambul, in Moldavia e Polonia; a San Pietroburgo fu eletto all'Accademia delle Scienze. Chiamato alla cattedra di matematica a Pavia, passò al Collegio dei gesuiti di S. Maria di Brera a Milano (ora Palazzo Brera) e progettò la costruzione di un Osservatorio astronomico. Si interessò² anche di elettricità, incontrandosi a Torino con Beccaria. Infine insegnò astronomia al Brera di Milano. Alla soppressione dell'ordine dei gesuiti nel 1773 decise di accettare l'invito del Re di Francia a recarsi a Parigi dove fu nominato direttore dell'Ottica Navale della Marina. Rimase cittadino francese per dieci anni e pubblicò altri notevoli lavori tra cui uno sulla determinazione delle orbite delle comete, sui telescopi acromatici ed altri. Tornato in Italia, ebbe a passare diverse traversie per incomprensioni dei colleghi e per problemi di salute, che lo portarono ad uno stato di forte depressione. Morì a Milano nel 1787. Vedi il testo in formato doc e in formato pdf Torna all'indice |
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NICOLA STENONE
"Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur" (Belle sono le cose che si vedono, più belle quelle che si conoscono, bellissime quelle che si ignorano) (Nicola Stenone) Niels Stensen nasce a Copenaghen nel 1638, dove
studia medicina.
Negli anni successivi lo troviamo ad Amsterdam (dove scopre il dotto principale della ghiandola parotide,
o "dotto di Stenone") e a Leida dove approfondisce gli studi di anatomina. Dopo la laurea in medicina nel 1664, Stenone si trasferisce a Parigi, ospite di un noto mecenate attorno al quale si riuniscono alcuni dei più grandi nomi della scienza del tempo. Nel 1666 è¨ a Firenze presso la corte del Granduca di Toscana, Ferdinando II de' Medici. Qui incontra alcuni dei più importanti uomini di scienza del tempo tra cui Vincenzo Viviani, Francesco Redi, Lorenzo Magalotti e Marcello Malpighi. Soprattutto con Viviani e Redi Stenone stringe profondi rapporti di amicizia. In vari luoghi della Toscana, oltre a proseguire le ricerche e gli studi anatomici, rivolge il suo interesse anche alla geologia e mineralogia. A Livorno, lo commuove e lo porta alla riflessione la processione del Corpus Domini nel giugno del 1667. Stenone, di fede luterana, si converte al cattolicesimo nel novembre dello stesso anno. A Firenze dà alle stampe, nel 1669, il suo "De solido intra solidum naturaliter contento dissertationis prodromus", che ne fa uno dei principali fondatori della moderna geologia. Nel 1672 è¨ richiamato in Danimarca e nominato regio anatomico, ma vi rimane solo due anni, dopo i quali si sposta nuovamente a Firenze. Nel 1675 viene ordinato sacerdote, e nel 1677 è¨ vescovo e vicario apostolico per la Scandinavia, con sede ad Hannover. Si sposta poi ad Amburgo e nel 1685 a Schwerin, dove vive come semplice sacerdote fino alla morte (1686). Per volere di Cosimo III la sua salma è trasportata a Firenze, dove è oggi sepolta nella Basilica di san Lorenzo. Niccolò Stenone è stato beatificato nel 1988 da Giovanni Paolo II. Torna all'indice |
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Matematica milanese (1718 - 1799). Il suo lavoro più importante fu "Istituzioni Analitiche", un manuale di studio
che trattava di algebra, geometria e dei neonati calcolo differenziale e integrale.
Maria Gaetana Agnesi fu una figura di spicco nell'Italia settecentesca, prima per il suo grande talento
matematico e successivamente per l'impegno e la devozione con cui si dedicò alle opere caritative.
Nata a Milano da una famiglia nobile, Maria Gaetana Agnesi mostrò ben presto di possedere una straordinaria intelligenza e una particolare propensione per le lingue straniere e per la matematica. Queste doti vennero riconosciute e incoraggiate dal padre, docente di matematica presso l'Università di Bologna, che la fece studiare privatamente con illustri precettori e ne fece quasi un'attrazione per il proprio salotto. A diciassette anni Maria Gaetana scrisse il suo primo saggio, un commentario sull'analisi delle sezioni coniche del matematico francese de L'Hopital, e, qualche anno dopo, pubblicò una raccolta di saggi di filosofia, matematica e fisica, le Propositiones philosophicae, nelle quali toccava anche la questione dell'istruzione femminile. "Istituzioni Analitiche" è un testo pensato come manuale di studio che trattava in maniera chiara e concisa le diverse aree della matematica: l'algebra, la geometria e i neonati calcolo differenziale e integrale. Era il primo lavoro sistematico di questo genere ed ottenne un notevole successo, non solo per la chiarezza e l'originalità di molte argomentazioni, ma anche poiché aggiornava le teorie seicentesche con le nuove teorie elaborate nel XVIII secolo. Esso inoltre conteneva nuovi procedimenti per la risoluzione delle equazioni differenziali. Il nome della Agnesi è anche legato a una particolare curva geometrica detta, appunto, "versiera di Agnesi". Nel 1750 venne nominata docente di matematica presso l'Università di Bologna ma due anni più tardi, alla morte del padre, si ritirò completamente dalla vita pubblica per dedicarsi alla cura dei poveri e dei malati e allo studio delle Sacre Scritture. Fondò a Milano il Pio Albergo Trivulzio, un ospizio che diresse fino alla morte. Biografia a cura di Federica Pozzi
Vedi il testo completo in formato doc
e in formato pdf
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Nasce in Pakistan nel 1926, figlio di un funzionario dell'Istruzione, in una poverissima regione agricola.
All'esame di ammissione alla Università ottiene i voti più alti e grazie ad una borsa di studio frequenta prima
l'università del Punjab, poi il Cambridge College in Inghilterra, dove si laurea nel 1949 in Matematica e Fisica col massimo dei voti.
Nel 1950 consegue il dottorato con una tesi di elettrodinamica quantisitca che ben presto gli procura una fama a livello internazionale.
Dopo un tentativo fallito di avviare una scuola di ricerca in Pakistan rientra in Inghilterra ed è nominato
Professore di Fisica Teorica all'Imperial College di Londra.
Si preoccupa di aiutare i giovani studiosi e ricercatori appartenenti a paesi poveri e nel 1960 concepisce l'idea di un Centro internazionale a loro sostegno; nel 1964 è inaugurato a Trieste l'International Centre for Theoretical Physics (ICTP), di cui Abdus è direttore. L'attività di ricerca che ha reso famoso Abdus Salam riguarda la teoria della unificazione delle interazioni elettromagnetiche e deboli che costituisce tuttora il maggiore contributo sulla via della "grande unificazione" delle interazioni fondamentali della natura. Tale teoria prevede l'esistenza di particelle che cooperano all'interazione, scoperte successivamente attraverso esperimenti diretti da Rubbia al CERN di Ginevra. Per questa attività riceve nel 1979 il Premio Nobel insieme agli americani Steven Weinberg e Sheldon Glashow. Lavoratore instancabile, assieme alla sua attivitè di ricerca continua anche la sua missione dedicata allo sviluppo scientifico dei paesi sottosviluppati. Tutto il denaro legato a onorificenze e premi ricevuti, compreso il Nobel, li usa per finanziare borse di studio e sussidi per studenti pakistani e di altri paesi del Terzo mondo. Oltre che per la sua intensa attività di studioso e di ricercatore, Abdus Salam è¨ ricordato anche per la sua dedizione alla famiglia e la devozione religiosa. E queste attenzioni in lui convivono pacificamente. Salam muore nel 1996 a Oxford; è sepolto in Pakistan. [a cura di Mario Bonfadini]
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ETTORE MAIORANA
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